Opificio Monzese

delle Pietre Dure

 

Editore in Monza

Renato Ornaghi
Sentee de mar
Creuza de mä

Quando l’acqua del mare è calma e appena sfiorata dal vento, sulla sua superficie si nota un fenomeno ottico: essa pare segnata da strade luminose, fantastici percorsi che vanno verso il largo. In quei casi in Liguria si dice che “o mä o fa e creuze”: il mare fa i sentieri.
In Sentee de mar, libro-CD versione meneghina del celebre Creuza de mä di Fabrizio De André, quel capolavoro percorre strade fatte d’acqua lombarda, facendole diventare anche loro... sentieri di mare”.

  1. Sentee de mar [Creuza de mä]

  2. Jamin-a [Jamin-a]

  3. Sidon [Sidùn]

  4. Sinán Capitan Pasciá [Sinán Capudán Pasciá]

  5. La pittima [‘A pittima]

  6. La Domèniga [‘A Duménega]

  7. Da la mia riva [Da a me riva]

Il 2024 è un anno doppiamente speciale per la memoria del grande cantautore genovese Fabrizio De Andrè, quest’anno infatti si ricorda sia il 25° della sua scomparsa che il 40° anniversario la pubblicazione di uno dei suoi più celebri LP: Creuza de mä, un disco interamente cantato in lingua genovese sulle le musiche mediterranee di Mauro Pagani.

Fu, quello, un vinile che ebbe successo immediato a livello anche internazionale, celebrato da David Byrne - cantante dei Talking Heads – come uno dei dieci più importanti LP degli anni ’80, un disco che – coi suoi temi e le sue peculiari sonorità – diede decisivo impulso alla nascita della cosiddetta World Music. Ma, fatto ancora più importante e inedito per l’Italia, le canzoni di quel disco erano state scritte e cantate non in italiano, ma in una lingua regionale, il genovese. Una lingua che per secoli fu idioma ufficiale del Mediterraneo e che Fabrizio De Andrè utilizzò sapientemente per dipingere suoni, colori e atmosfere della sia Genova e del suo mare.   Per celebrare degnamente questo storico 40° anniversario, il brianzolo Renato Ornaghi ha deciso di pubblicare un Libro-CD alquanto originale, dal titolo Sentee de mar, in cui le sette canzoni di Creuza de mä sono state tradotte ed eseguite in lingua meneghina. Operazione - questa – molto delicata, dato che si trattava di trasportare le atmosfere marinare di Genova dentro una lingua parlata da un popolo, quello insubre, che il mare lo vede solo da lontano.

Ad aiutare Renato Ornaghi in questa trasposizione ci ha pensato da un lato l’arrangiamento peculiare del maestro Franco Parravicini, che ha conferito alle originali melodie ipnotiche delle canzoni di Creuza delle tinte decisamente più terrigne e metropolitane, dall’altro Ornaghi ha creato un collegamento inedito Genova-Milano prendendo spunto dall’elemento idraulico che più ha contraddistinto i territori del milanese e circonvicini: la rete di navigazione dei Navigli lombardi. Nel libro Sentee de mar (Sentiero di mare, un titolo sostanzialmente identico a quello originale della title-track di Fabrizio De Andrè) Renato Ornaghi ha associato a ogni canzone del disco tradotta la descrizione – bilingue in meneghino e in italiano – di sette ambiti di navigazione di quella rete milanese (la Darsena, la cerchia dei Navigli, il Naviglio Grande, la Martesana, il Naviglio Pavese, le Conche, il Porto di Mare), cercando di mostrare che anche Milano, a modo suo, è stata una città di acque e - soprattutto - di navigazione e navigatori, sia pure di acqua dolce.  

A completare il libro, il quale vede sia le prefazioni che ognuno dei sette capitoli tutti scritti in meneghino, con testo italiano a fronte, è resa disponibile una interessante appendice linguistica a beneficio di coloro che volessero approfondire gli aspetti grammaticali della lingua insubre, nella sua varietà centrale milanese. Un libro, Sentee de mar, in questo senso pienamente audiovisivo, che potrebbe davvero fungere da supporto didattico per chi volesse imparare il meneghino anche partendo da zero. E se davvero ciò succedesse, sarebbe un ulteriore capolavoro linguistico-poetico del grande cantautore genovese Fabrizio Dè Andrè.

Renato Ornaghi
Sentee de mar - Creuza de mä
ISBN 978-88-9617-414-2
CD in omaggio
164 p.  € 25,00