Renato Ornaghi
L'Infini vis-à-vis
10168 Sonnets
Il 21 marzo 2025, Giornata Mondiale della
Poesia, esce il libro L'infini vis-à-vis - 10168
sonnets di Renato Ornaghi
Il 21 marzo 2025, in occasione della Giornata
Mondiale della Poesia, viene pubblicato uno dei progetti letterari
più interessanti del brianzolo Renato Ornaghi: L'infini
vis-à-vis - 10168 sonnets. Per chi non avesse
dimestichezza con le potenze di 10, 10168 è il numero 1
seguito da 168 zeri. Un'opera davvero originale che, con la sua
estensione numerica, non solo sfida i limiti della scrittura e della
poesia, ma solleva interrogativi sul significato dell'infinito,
della comunicazione artistica e della conoscenza umana. In questo
suo libro, Ornaghi esplora la natura del concetto di infinito con un
approccio multidisciplinare che attraversa la logica, la matematica,
la letteratura, l'astrofisica e ovviamente la poesia, portando il
lettore a confrontarsi con le domande senza risposta che da sempre
affliggono l'intelletto umano.
Un'epopea poetica “colossale”
L'infini vis-à-vis è una sconfinata raccolta di sonetti,
forse la più grande silloge poetica mai concepita nella storia della
letteratura. Essa è composta come si è detto da un numero di poesie
inimmaginabile, pari a 10168: un valore che supera di
gran lunga la quantità di particelle elementari nell'universo
conosciuto. L’opera è un omaggio ai principi del celebre movimento
culturale francese Oulipo e al pensiero di Raymond Queneau, uno dei
suoi fondatori. Queneau, noto per la sua esplorazione della forma e
per l'utilizzo di tecniche linguistiche giocose e matematiche, è una
figura di riferimento imprescindibile per Ornaghi, che attraverso
l'Oulipo non solo celebra la parola, ma ne esplora le infinite
potenzialità.
Il numero 10168, con tutti i suoi zeri, non è solo un
espediente matematico, ma un potente simbolo della vastità e della
complessità del cosmo. L'idea di “infinito” viene in questo libro
rappresentata non come una mera astrazione filosofica, ma come
principio concreto, che si traduce in una dimensione poetica
talmente vasta da essere pressoché inconcepibile. Il fatto che
questo libro sia pubblicato in occasione della Giornata Mondiale
della Poesia assume un valore simbolico peculiare: è il trionfo per
l'arte della parola e un invito a riflettere sull'immensità della
poesia come forma di comunicazione che abbatte la finitudine del
tempo e dello spazio.
Il cromo-sonetto: incrocio tra parola
e colore
Una delle innovazioni più affascinanti del libro L'infini
vis-à-vis è il cromo-sonetto, un manufatto
artistico assolutamente originale creato dallo stesso Ornaghi. Il
cromo-sonetto è sia testo che colore, una forma artistica bicefala
che intreccia la scrittura con la pittura, andando oltre la semplice
dimensione linguistica e incorporando aspetti visivi e cromatici che
arricchiscono il significato dei sonetti stessi. Ogni cromo-sonetto
è un dialogo tra la parola e l'immagine, tra il significato
letterale e l'emozione visiva evocata dal colore. Questo esperimento
poetico non solo sfida la tradizione del sonetto come forma fissa e
rigida, ma propone un nuovo linguaggio comunicativo nella fusione
tra letteratura e arte visiva.
Il cromo-sonetto è un vero e proprio mezzo che
permette di esplorare la realtà con una percezione amplificata. La
lingua francese, utilizzata nella scrittura di questi sonetti, crea
un effetto semantico che si arricchisce con l'inclusione del colore.
Le parole diventano entità che si intrecciano visivamente con
l'esperienza sensoriale: il cromo-sonetto non è più soltanto un
gioco linguistico, ma un'esperienza immersiva che coinvolge non solo
la mente, ma anche gli occhi e l'anima.
La riflessione sull'infinito: scienza,
filosofia e poesia
L’obiettivo dei cromo-sonetti de L'infini vis-à-vis è una
riflessione sull'infinito, concetto che, da sempre, ha tormentato i
grandi pensatori, matematici, filosofi e poeti. Renato Ornaghi n ci
invita a entrare in contatto con l'infinito come una realtà
tangibile, da esplorare, da vivere, da comprendere. La matematica,
la logica, la cosmologia e la poesia si intrecciano in una rete di
rimandi e parallelismi che ci spingono a riflettere sulla nostra
posizione nell'universo e sulla nostra capacità di comprendere ciò
che è più grande di noi.
Il riferimento nel libro a pensatori come Georg
Cantor, Kurt Gödel, Jorge Luis Borges, Arthur Rimbaud e Raymond
Queneau non è casuale. Cantor, con la sua teoria dell'infinito
numerabile e non numerabile, rappresenta forse la voce più
importanti nella riflessione matematica sull'infinito. Gödel, con i
suoi teoremi di incompletezza, ha mostrato i limiti non-infiniti
della conoscenza umana, un tema che risuona profondamente nella
lettura di L'infini vis-à-vis. Borges, con il suo infinito
labirinto di storie e mondi possibili, rappresenta l'aspetto
letterario dell'infinito, dove ogni parola apre a un universo senza
fine. Infine, Queneau, con il suo gioco linguistico e la sua ricerca
di nuovi modi di fare poesia, fornisce a Ornaghi l'ispirazione per
esplorare la forma poetica in maniera così radicale e innovativa.
La fusione di questi pensieri e figure è ciò
che rende L'infini vis-à-vis un'opera davvero peculiare,
originale e a suo modo assai profonda. Ornaghi non si limita a
presentare l'infinito come un concetto filosofico o matematico: lo
esplora attraverso i suoi esperimenti linguistici e poetici, che ci
permettono di confrontarci con la vastità del cosmo e con i limiti
della nostra comprensione.
La poesia come linguaggio dell'infinito
Se c'è una costante che emerge dalla lettura di L'infini
vis-à-vis, è l'idea che la poesia sia una delle forme più alte
di comunicazione che l'uomo possa raggiungere. In un mondo dominato
dalla scienza, dalla tecnologia e dalla matematica, la poesia è
l'unico linguaggio che riesce a cogliere l'infinità dell’universo in
cui viviamo in tutta la sua bellezza e complessità. Ornaghi, con la
sua concezione del cromo-sonetto, ci mostra che la poesia non è solo
un'arte da osservare, ma un'esperienza sensoriale totale che può
abbracciare la mente attraverso i nostri sensi.
L'infinito, in questo contesto, è un'esperienza
che coinvolge ogni fibra del nostro essere. Attraverso i suoi
sonetti, Ornaghi ci invita a vivere l'infinito non come un'idea, ma
come una realtà che possiamo percepire, esplorare e comprendere.
L'infinito diventa, quindi, un campo di esperienza artistica e
intellettuale in cui la poesia svolge un ruolo fondamentale, come
linguaggio che va oltre i limiti della razionalità e che ci permette
di accedere a una dimensione più profonda della realtà.
Con la sua silloge poetica, Ornaghi non solo
celebra la poesia come forma artistica, ma la pone come un
linguaggio capace di affrontare le domande più grandi e misteriose
dell'esistenza. Se 10168 sonetti sono una quantità
infinita di poesia, allora L'infini vis-à-vis è davvero
un'opera senza confini, un viaggio verso “l'infinito e oltre”.
L’infini vis-à-vis – 10168 Sonnets
180 Pagine, 15 €
ISBN 9788896174166